Il lavoro che cambia: lo Smartworking

28.02.21
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Il lavoro che cambia: lo Smartworking

L’emergenza Coronavirus acceso i riflettori sulla realtà dello smartworking.


Il Gruppo degli Psicologi del Lavoro dell’Ordine degli Psicologi dell’ Umbria, ha stilato un DECALOGO SMARTWORKING.


Il termine smart in inglese significa intelligente nel senso di “brillante, sveglio, furbo”, ma perché sia veramente così è importante dedicare impegno e tempo ad un‘ adeguata progettazione, tenendo in considerazione che:




  1. Lo SW non è telelavoro





  1. Lo SW è un accordo condiviso tra le parti





  1. Lo SW richiede un cambiamento di cultura aziendale: da una cultura del controllo, alla cultura dell’autonomia e della responsabilizzazione





  1. Lo SW ha bisogno di stili di leadership adeguati





  1. Lo SW è uno strumento utile a favorire autonomia e flessibilità delle lavoratrici e dei lavoratori e quindi per fare ciò è necessario lavorare su quella che è la responsabilizzazione, la relazione e la valorizzazione delle persone.





  1. Lo SW richiede formazione, in primis a livello apicale, sia dal punto di vista digitale sia dal punto di vista culturale organizzativo





  1. Lo SW, che non è solo da remoto, prevede attenzione all’ergonomia degli spazi lavorativi





  1. Lo SW presuppone che le lavoratrici e i lavoratori possano contare su strumenti tecnologici adeguati e connessioni efficienti.





  1. Lo SW ha bisogno di uno sguardo attento al tecnostress delle lavoratrici e dei lavoratori, i quali hanno il diritto alla disconnessione




      10. Lo SW va alternato alla modalità in presenza, per salvaguardare il bene prezioso dell'incontro e della società


In Italia lo SW è stato introdotto nel 2017 con la Legge n. 81, con l’intento di aumentare la competitività, in una logica di benessere psicofisico delle lavoratrici e dei lavoratori.


Spesso viene confuso con il telelavoro che consiste in un semplice trasferimento della scrivania dall’ufficio a casa. Esiste una precisa formula contrattuale per cui il dipendente svolge le proprie mansioni a distanza (non nella sede aziendale), ma rispettando i vincoli prestabiliti rispetto alla postazione, agli orari e agli strumenti.


Lo SW si propone come un nuovo approccio e citando la definizione del Politecnico di Milano, lo Smart Working (o Lavoro Agile secondo la traduzione italiana) è “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”.


Come ha constatato l’ Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il 68% dei lavoratori è riuscito da remoto a svolgere tutte le attività, il 29% non è riuscito a svolgere solo una parte delle attività, spesso a causa della mancanza di processi e dati digitalizzati, mentre solo il 3% dichiara di non essere riuscito a portare avanti la maggior parte delle attività. Inoltre, la maggior parte dei lavoratori ha dichiarato di aver apprezzato i vantaggi dello Smart Working e di voler continuare a praticarlo anche a regime. A conquistare è stata la crescita di autonomia e la possibilità di dimostrare con i risultati il valore professionale.


Si innesca in un percorso di profondo cambiamento culturale e richiede un’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali, per cui si devono considerare obiettivi, priorità, peculiarità tecnologiche, culturali e manageriali dell'organizzazione. 


Fonte:


https://www.linkedin.com/company/gdl-gruppo-psicologi-del-lavoro/


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