10 pregiudizi sullo psicologo

27.04.21
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10 pregiudizi sullo psicologo

La figura dello psicologo è stata da sempre circondata da un’ aura di mistero, luoghi comuni e pregiudizi.


Ognuno è libero di credere ciò che vuole, ma su alcuni cose è importante fare chiarezza.


Pure io nel corso degli anni mi sono sentita porre queste domande da amici, parenti, conoscenti riguardanti il mio lavoro. 


False credenze talmente diffuse da aver portato l' Ordine degli Psicologi della Lombardia a realizzare e distribuire cartoline informative volte a contrastare queste false convinzioni che ostacolano la promozione del benessere psicologico nel nostro paese.




  • Lo psicologo è per i matti




Questo forse è il pregiudizio più diffuso e comune. Rivolgersi a uno psicologo non significa essere “matti” ma al contrario è segno di una consapevolezza di un disagio e del volersene prendere cura. Le persone chiedono aiuto per vari motivi, stanno sicuramente vivendo una difficoltà, ma hanno anche la voglia e la forza di affrontarla.




  • Lo psicologo è per i deboli




Andare dallo psicologo non è un segno di debolezza, tutt'altro è un segno di forza e di coraggio. Esplorare parti di sé, affrontare le parti più dolorose, spesso nascoste, confrontarci con chi siamo, con quello che ci fa star male e lavorare per cambiare richiede coraggio. Chi sceglie di andare dallo psicologo, non è né un matto né un debole, ma una persona coraggiosa che, ad un certo punto decide di voler riprendere in mano la sua vita, compiendo una scelta importante per poter cambiare ciò che fa star male con l’aiuto dello psicologo. Significa avere il coraggio di guardarsi dentro acquisendo consapevolezza di quali sono i propri punti di debolezza ma anche riscoprire i punti di forza.


Prendersi cura di sé è un atto di responsabilità verso sé stessi.






      • Io sono fatto/a così (cambiare è impossibile)





    Tutti noi cambiamo continuamente, cambiamo idea, amici, comportamento, obiettivi. E meno male direi!!! Una resistenza al cambiamento può presentarsi in quelle persone che per un qualche motivo non sono disponibili a mettersi in gioco. Compito dello psicologo è di accogliere queste persone e comprendere le loro difficoltà.




    • Nessuno può capire il mio dolore




    Non è necessario aver sperimentato la stessa situazione per capire come la persona si sia sentita. Non è detto che l’altro l’avrebbe percepita uguale. La stessa situazione può essere vissuta in molti modi. Lo psicologo ascolta il paziente ed entra in relazione con lui attraverso l’empatia riuscendo a mettersi nei panni dell’altro.




    • È impossibile risolvere problemi concreti solo parlando




    Il linguaggio non serve solo per descrivere la realtà ma è il mezzo attraverso cui essa viene costruita. Parlare di ciò aiuta a cambiare il modo con cui attribuiamo significato al mondo, modificando di conseguenza i nostri atteggiamenti e comportamenti.




    • La psicoterapia dura troppo




    Il pregiudizio qui deriva dal mito che vede la terapia come un lavoro lungo, duro e faticoso per chi lo compie. Non è sempre così ma dipende dal motivo della consultazione e da quanto stabilito col terapista nelle prime sedute. Esistono infatti colloqui di consulenza che aiutano a definire a e a orientarsi nel problema, gli approcci di psicoterapia breve, poi esistono anche le psicoterapie di lunga durata.




    • Lo psicologo costa troppo




    Non sempre!!!esistono prezzi calmierati. Decidere di andare dallo psicologo è un investimento che ognuno di noi fa su se stesso e questo si riperquoterà positivamente su noi stessi e su chi ci sta intorno.




    • Perché rivolgersi a uno psicologo quando posso parlare con un amico?




    La natura delle due relazioni è totalmente diversa. Le persone pensano che la disponibilità all’ascolto di un amico/parente, sia sufficiente a stare meglio. Lo psicologo non è coinvolto in dinamiche affettive con il paziente, è concentrato sul paziente. Possiede competenze e strumenti utili ad affrontare difficoltà strutturate. L’obiettivo principe è l’instaurarsi di una relazione reciproca di fiducia, in cui il paziente possa elaborare e ricodificare i suoi vissuti, conferendogli nuovo significato. Una solida relazione, caratterizzata da empatia, fiducia, ascolto e non giudicante in uno spazio di rispetto e comprensione.




    • Ah…sei psicologo?




    Lo psicologo non è un mago, non è dotato di poteri paranormali. Mangia, dorme, ride, si diverte e lavora come tutti gli esseri sociali. lo psicologo è un essere umano! Quindi come tutti quanti, avrà dei difetti e dei limiti, delle preoccupazioni o dei problemi.


     




    • La psicoterapia dura troppo




    Il pregiudizio qui deriva dal mito che vede la terapia come un lavoro lungo, duro e faticoso per chi lo compie. Non è sempre così ma dipende dal motivo della consultazione e da quanto stabilito col terapista nelle prime sedute. Esistono infatti colloqui di consulenza che aiutano a definire a e a orientarsi nel problema, gli approcci di psicoterapia breve, poi esistono anche le psicoterapie di lunga durata.




    • Lo psicologo costa troppo




    Non sempre!!!esistono prezzi calmierati. E’ giusto anche pensare che decidere di andare dallo psicologo è un investimento che ciascuno di noi fa su se stesso e che quell’ora alla settimana o ogni due o al mese che a volte ci pare rubata a qualcosa che avremmo voluto fare o a qualcuno con cui avremmo voluto passare del tempo, avrà delle ripercussioni positive non solo su noi stessi, ma anche su chi ci sta intorno.


    Conoscere questi pregiudizi è il primo passo per:


    -Promuovere e prendersi cura della propria mente come compito quotidiano


    -Far sì che lo psicologo faccia sempre meno paura.


    Rivolgersi allo psicologo significa essere consapevoli che qualcosa ci impedisce di vivere al meglio di come potremmo e vorremmo. Significa “avere cura” di se stessi. Così come qundo andiamo dal dentista se ci fa male un dente.


    Rivolgersi allo psicologo ha a che fare con il prenderci cura di noi, con il darci la possibilità di vivere meglio, di vivere bene.


    Lo psicologo lavora insieme al paziente ma non al posto suo, lo mette in condizione di fare i passi necessari a comprendere e risolvere la propria sofferenza, trovando dentro sé quanto gli occorre per dare un senso al proprio dolore, e le risorse per poterlo quindi poi elaborare, metabolizzare e infine risolvere.


    Decidere di iniziare un percorso psicologico significa assumersi la responsabilità di fare qualcosa per se stessi, smettere di lamentarsi che le cose non vanno come dovrebbero andare e decidere di fare qualcosa per cambiare e stare meglio.


    Chiedere aiuto è il passo necessario senza il quale non possono iniziare una relazione terapeutica, un cammino verso il cambiamento.


    Spesso chiedere aiuto non è facile. Significa ammettere che esiste un problema, che si è vulnerabili di fronte ad esso, e che le proprie risorse individuali non sono in quel momento sufficienti per andare avanti da soli. 


     

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